E ALL’IMPROVVISO ARRIVA LO SMART-WORKING

Il coronavirus ci ha costretto dall’oggi al domani allo smart-working. I nostri uffici si sono trasferiti nelle nostre case, facendoci scoprire che molte delle nostre attività quotidiane possono essere svolte da qui. Videochiamate, meeting online, lezioni scolastiche e webinar. Io stesso ho già svolto un ciclo di 4 webinar, sui temi dell’export per le piccole-medie imprese, che riproporrò nei prossimi giorni.

Avendo quindi toccato con mano come le persone partecipano a questi incontri, condivido qualche semplice e semi-seria riflessione:

  • Se partecipi ad un webinar, non credere che gli altri non ti vedano. Quindi evita di fare cose che non faresti in una sala conferenze
  • Non è che perché sei a casa devi vestirti “da casa”. Molti meeting, sono pur sempre incontri di lavoro e ci si dovrebbe presentare come se si dovesse “realmente” incontrare delle persone (perlomeno dalla vita in su)
  • L’illuminazione deve essere adeguata. Vedo persone in penombra, stile coprifuoco. E con il momento che stiamo vivendo, ciò aumenta l’inquietudine. Facciamo delle prove prima di un collegamento
  • Centriamo lo schermo sul nostro viso, ma non in primissimo piano. Mi è capitato di vedere faccioni enormi (i primi piani alla mia età sono implacabili !), o stile webcam puntata sulla fronte e il soffitto
  • Le c.d. cuffiette evitano di far sentire i rumori di casa: il telefono, una porta che sbatte, qualcuno che grida: esco a fare la spesa ( .. ricordati l’autocertificazione !). Se possiamo, chiudiamo la porta
  • Usiamo i background virtuali con prudenza per non fare la figura di chi ha manie di grandezza (sfondo la città ai miei piedi), o del finto intellettuale (montagne di libri alle spalle). Io preferisco il mio studio, meglio se in ordine.

In altre parole, non dimentichiamo che lavorare in modalità smart-working ci porta spesso ad incontri che sono a tutti gli effetti incontri di lavoro. Non stiamo chiamando il figlio/a che lavora a Londra. Anche se va detto che poter far entrare i clienti nelle proprie case può aiutare a personalizzare i rapporti di lavoro. Cosa per niente negativa, se gestita bene.

Ben vengano quindi queste nuove abitudini. Oggi sono modalità irrinunciabili, ma credo che entreranno anche nelle nostre consuetudini di lavoro future. Con benefici per il traffico e quindi per l’ambiente.

Hanno annullato la fiera alla quale incontravamo clienti lontani che vediamo una volta all’anno ? Una video chiamata è un modo per scaldare il rapporto con questi clienti, distributori o agenti. Chi studia il linguaggio infatti, rileva come la comunicazione non verbale pesi tra il 30 e il 50% in una conversazione. Una telefonata con il cliente lontano non avrebbe quindi lo stesso effetto di una videochiamata. A meno che non ci presentiamo in pigiama

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