SOVRAPPRODUZIONE

Una rivista inglese ha appena stimato la sovrapproduzione nel settore della moda nel 2018. Le conclusioni sono che l’abbigliamento prodotto l’anno scorso in tutto il mondo, risulta superiore del 30% alla domanda effettiva. L’articolo poi affronta temi legati all’impatto ambientale di tale fenomeno: The extent of overproduction in the fashion industry

Si parla e si indaga poco questo aspetto che sta sempre più condizionando l’andamento di molti mercati.  Il problema della sovrapproduzione storicamente è legato alla produzione agricola, ma ritengo sia un fenomeno che si sta allargando anche a molti altri prodotti, soprattutto di quelli legati al consumo.

La legge della domanda e dell’offerta spiega che quando l’offerta di un dato bene eccede la domanda, i prezzi scendono. E la guerra dei prezzi a cui oggi assistiamo in molti ambiti, può essere spiegata anche facendo ricorso a questo semplice modello. Se i colossi delle vendite online dichiarano di aumentare continuamente le vendite ma di non guadagnare, ciò significa che i loro prezzi di vendita sono scesi troppo di conseguenza alla forte concorrenza e quindi in ultima analisi ad un continuo aumento dell’offerta.

In un economia di mercato non vi può essere un organismo centrale che stabilisce le quantità che una data industria debba produrre. Tutto è lasciato alla legge della domanda e dell’offerta; chi riesce a produrre un bene con il giusto contenuto qualitativo e con i costi più bassi, questi ha successo. La globalizzazione ha aumentato il numero dei concorrenti, il web ha fatto il resto creando delle vere e proprie aste al ribasso.

Non voglio qui affrontare temi macroeconomici come il funzionamento di un economia di mercato che – a mio avviso – resta ancora il sistema meno imperfetto. Voglio solo portare all’attenzione come questo fenomeno della sovrapproduzione, stia creando non pochi problemi alle tante micro e piccole aziende del bel paese con le quali io collaboro ogni giorno. Che fare ?

Se qualche lettore vuole dire la sua lo ringrazio. Come racconto nel mio libro Esportare in 7 Mosse, a mio avviso è necessario:

  1. conoscere bene il proprio mercato e i propri concorrenti
  2. avere un prodotto che si differenzia dalla concorrenza; fino a creare vere e proprie “nicchie di mercato”
  3. comunicare bene; sia nel modo tradizionale che online. E qui le nostre piccole imprese spesso affrontano questo tema con poche risorse e anche con poca competenza
  4. controllare bene i costi per essere competitivi sul prezzo.

Di questi ed altri argomenti ne parliamo il 2 aprile all’Associazione Industriali di Vicenza – desk FarExport, in occasione del convegno Esportare in 7 Mosse: come trovare nuovi clienti all’estero

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